Qual è la differenza fra respiro (soffio) e la respirazione fisiologica?

Sovente si impiega la parola respiro (soffio) per differenziarlo dalla respirazione fisiologica. La parola respiro (soffio) traduce la parola prana, che ha numerose accezioni. La prima, è l’energia vitale.

In seguito, questo prana è diviso in cinque grandi aspetti e cinque minori, uno di questi è il prana. In India, si usa l’immagine della collana di perle. Le perle sono la respirazione, e il respiro (soffio) è il filo nascosto dalle perle.

E’ seguendo, guardando, scoprendo le perle, che si raggiunge il filo. La respirazione è una porta aperta verso il respiro (soffio). Nell’approcio kashmiro, non c’è una tecnica in quanto tale. Vi è uno studio, un’esplorazione, un ascolto, ed è molto progressivamente, dopo aver ritrovato un respiro organico, senza spingere l’espirazione, senza tirare l’inspirazione, senza forzare la ritenzione, che si scopre progressivamente un’atmosfera di un flusso che segue e precede il respiro.

Vale a dire prima dell’inspirazione, si sente come una corrente che sta già salendo. Poi questa corrente dà il via all’inspirazione; l’inspirazione si ferma e la corrente continua a salire più in alto.

Cosi la corrente ridiscende prima dell’espirazione, si avvia l’espirazione, che si arresterà e la corrente continuerà.

E’ il respiro (soffio), il presentimento della corrente, che prenderà sempre più in carico la respirazione fisiologica.

La respirazione sarà dunque inquadrata da questa sensazione di prolungamento prima e dopo l’espirazione, prima e dopo l’inspirazione.

Se ritorniamo alla parola prana, il respiro in quanto prana, si può dire in quel momento che è l’energia.

Vale a dire, per esempio, quando si sente un ginocchio, nell’approccio indiano, si dirà che la Coscienza, l’energia, il prana, è in ciò che si sente. Ogni volta che si sente una parte del corpo, si dice che il prana è presente. E quando una parte del corpo è poco sensibile, si dirà che il prana non vi è presente.

Si può dunque inviare il prana mentalmente, tattilmente. E’ per questo che durante una seduta di yoga si ha talvolta l’impressione di respirare in tale o talaltra regione del corpo, cosa che porta effetti fisiologici assai marcati.

Eric Baret

“250 questions sur le yoga”