Il diaframma, secondo cuore

Bindu Yoga e Ayurveda

Il diaframma, secondo cuore

Il diaframma divide il tronco in due parti; esso è una cupola fibrosa semi-rigida, fasciata da muscoli radicati ai lati inferiori. Questa cupola ricopre il fegato, lo stomaco, la milza, il pancreas e più giù gli intestini e le altre viscere.

Sopra, poggiati sulla cupola, troviamo i polmoni e il cuore protetti dalla cassa toracica.

Il diaframma è, insieme al cuore, uno dei muscoli più potenti e attivi del corpo. Esso lavora continuamente e può riposarsi solo fra l’espirazione e l’inspirazione, motivo per cui tanto importante è la ritenzione del respiro a polmoni vuoti. E’ questo l’unico momento in cui possiamo coscientemente rilassarlo.

Il diaframma ha un ruolo determinante nella respirazione: quando noi inspiriamo, esso discende, la cupola si appiattisce, e sotto questa pressione la parte inferiore della vena cava si riempie di sangue che proviene dall’apparato digerente attraverso il fegato. Intanto, l’espansione della cassa toracica provoca nei polmoni una depressione, che richiama il sangue verso il cuore destro.

Durante l’espirazione, si produce il contrario: il diaframma risale nella gabbia toracica e l’aria viziata può cosi essere espulsa. Il sangue in cui si era imbevuta la spugnosa materia polmonare, dove s’è liberato dai rifiuti gassosi e s’è arricchito di ossigeno, viene sospinto verso il cuore sinistro.

Detto in altri termini: maggiore è la quantità di aria che assorbiamo nei nostri polmoni, maggiore sarà la quantità di sangue che viene richiamata; i polmoni fungono da pompa aspirante, sulla circolazione venosa. Possiamo asserire che il diaframma è un secondo cuore, della stessa importanza del cuore vero e proprio.

Ci sorprende, allora che la respirazione yogica sia tanto benefica per il cuore? Quanto alla tensione nervosa, causa indiretta dell’insufficiente respirazione, essa non è affatto estranea all’aumento allarmante del numero d’incidenti cardiaci, infarti, ecc… che diventa fatto corrente e non solo per le persone anziane.

Vediamo ora un altro aspetto importantissimo: dal momento in cui il diaframma riprende la sua posizione alta, alla fine dell’espirazione normale, cioè non forzata, tutti i muscoli dell’apparato respiratorio si rilassano.

Questo è un fatto capitale. In effetti, durante gli esercizi di rilassamento, distendiamo con cura tutta la muscolatura degli arti e del tronco, ma finché continua la respirazione, continuano a lavorare numerosi e importanti gruppi muscolari. Il totale rilassamento avviene solo quando anche i muscoli dell’apparato respiratorio sono rilassati, e come abbiamo visto, questo si produce solo alla fine di una normale espirazione (non forzata).

Riassumendo, il diaframma, come un pistone, è animato da un movimento alternato verticalmente nella gabbia toracica e ciò provoca un massaggio ritmico molto efficace sugli organi addominali, stimolando la peristalsi intestinale, facilitando la digestione, combattendo la costipazione e favorendo l’eliminazione dei gas che a volte si formano nel tubo digerente. Esso per giunta agisce potentemente sulla circolazione.